A pensare al M° Renzi, vengono subito in mente: per l’Artista- la passione e l’ebbrezza del nuovo, le esigenze massime, pressoché inarrivabili, e sopratutto la poesia (bisogna “giungere alla poesia d’ogni cosa”); per il Didatta- la straordinaria empatia, responsabilità e generosità; per l’Uomo - l’energia inesauribile, la responsabilità e la generosità umana. Insomma, grande personalità, dalla “cifra” difficilmente sintetizzabile in poche parole.

Era il 1960 quando ebbi la grandissima fortuna di conoscere il M°. Armando Renzi. Ero tornato in Italia da Monaco di Baviera (Carl Orff, Kurt Eichhorm e la Musikhochschue), per poter apprendere alcune forme di scrittura, da noi richieste in alcune prove d’esame (come il Doppio Coro e poco altro), ma che all’epoca in Germania non venivano insegnate, solo analizzate, perché ritenute d' interesse prevalentemente musicologico. A Roma, da tutti mi veniva sempre segnalato il nome del M°. Renzi – che anch’io,anni prima avevo ascoltato per radio, come pianista.

Non avevo mai conosciuto tante qualità, conoscenze e competenze in una sola persona. Non finivo mai di scoprirle.
Dovevo sostenere gli esami delle materie complementari, organo. E fu il Mo. stesso che, appreso da me lo stato dei miei studi, volle sua sponte, generosamente aiutarmi indirizzandomi da un cembalaro, perché noleggiassi anche una pedaliera muta, affinché mi esercitassi per qualche mese almeno un paio d’ore al giorno, curando anche delle misure particolari. Dopo la prova pratica, il M° Vignanelli, presidente della commissione, mi chiese: «ma Lei è già organista, vero?»

Esaminò una volta un compito datomi e realizzato estemporaneamente: Lei ha fatto l’Armonia da Dio! ripeteva risuonandolo sempre, per frammenti. Ci immergemmo, quindi nello studio del Contrappunto, etc. Pochi mesi prima delle prove, come sempre, mi faceva esercitare e allenare alle “clausure”, consegnandomi in busta rossa chiusa, il tema che, come indicato sulla busta, dovevo estrarre in quel giorno e in quell’ora, nonché terminare entro l’ora indicata. Voleva sapere tutto, per darmi consigli.
Per la strumentazione, cui avevo da sempre dedicato maniacale attenzione e competenza, mi disse che bastava facessi solo qualche esperienza dallo strumentatore del M° Nino Rota, il M° Italo Delle Cese.

Dopo il diploma, volle generosamente aiutarmi personalmente persino nella messa a punto, con tutti i crismi di legge, di tutta la documentazione (15 diverse domande in tutta Italia) e nella sua stessa impacchettatura.

Maestro, come potrò mai ringraziarti?

M° Luigi Andrea Gigante
novembre 2015