Quanto scrivo qui di Armando Renzi, mio Maestro di musica, non vuole essere un semplice ricordo né una testimonianza d’affetto e di sconfinata ammirazione per l’uomo e il musicista che è stato, ma un' autentica dichiarazione di riconoscenza nei suoi confronti perché, avendo avuto per destino l’occasione di essergli stato accanto e sentirlo vicino negli anni cruciali della mia formazione musicale, ha dato senso e direzione a tutta la mia vita e alla carriera musicale successivamente intrapresa.

Costantemente, durante tutta la mia attività di compositore e sino ad oggi, mentre scrivo questi pensieri, il dialogo intimo con lui è sempre stato presente. Così come sento forte il suo sguardo critico e amorevole di Maestro e quel suo modo così straordinariamente autentico, vibrante e travolgente di vivere, fare e pensare musica.

So con certezza che se non l’avessi incontrato il mio essere e sentirmi musicista non sarebbe stato lo stesso… mi incanto a volte a pensare attraverso quali e quanti misteriosi canali lui sia riuscito a far passare non solo le regole scolastiche, ma anche certe illuminazioni preziose per un aspirante compositore, e attraverso cosa il suo insegnamento abbia fecondato la mia anima e il mio cervello. Posso ricordare le centinaia di contrappunti fatti e i momenti in cui li correggeva, fumando come un turco al pianoforte… le centinaia di romanze senza parole sviluppate sui suoi famosi “temi dati” e scritti con una stilografica gigantesca con un inchiostro di china indelebile… la sua gioia o a volte il disappunto nel leggere con la sua formidabile prima vista una composizione libera, per quartetto d’archi o piccola orchestra… posso ricordare il suo divagare al pianoforte, spaziando da Brahms a Bach, da Ravel a Schubert, soltanto per rendere sempre più chiaro un concetto sulla forma, sulla melodia, sull’orchestrazione… Lezioni epiche e irripetibili le sue, così intelligenti, dense di emozione e di un’incredibile irresistibile allegria. E’ attraverso tutto questo e con tutto questo inestimabile patrimonio accumulato e al quale ho continuato ad attingere, che sono cresciuto e maturato… Armando Renzi è stato uno degli ultimi veri grandi musicisti del ‘900, ed io ho avuto la fortuna di incontrarlo, esser stato suo allievo e frequentarlo tra l’estate del 1969 e la primavera del 1983.

M° Franco Piersanti
Compositore
Roma 12 settembre 2014